Anche Judy e Jervis in Papà Gambalunga sono legati da un destino invisibile. Così racconta Keiko Nagita nelle sue lettere a Judy che rappresentano la prefazione al romanzo della Webster in spagnolo. Sembra di ripercorrere le antiche Novelle dove lei scrive alla sua Candy e le chiede di donarle la sua corrispondenza. Lo fa anche anche con Albert.
A Terence non chiede nulla nelle antiche novelle. Non è il coprotagonista della storia. A lei non interessa evidenziare il rapporto epistolare tra i due. Terence è un amore di passaggio, una stagione di vita di Candy. Non è l'amore totalizzante.
In Final Story attraverso la sua penna gli fa scrivere un telegramma che però non cambia di una virgola il suo epilogo. Epilogo che uno scambio sempre più romantico e dolce tra Candy e Albert.
Nagita ama scrivere e ricevere lettere, prova una gioia immensa. Tutto trapela in Final Story e in queste due lettere delicate ed estremamente romantiche che scrive a Judy, alla sua eroina del cuore.
Lei stessa racconta di essere innamorata di questo personaggio, Judy, ed identificarsi in lei da bambina tanto sa farsi cucire gli abitini a quadrotti che indossava all'Istituto John Grier. Nagita apre il suo cuore ai lettori e ai suoi fan. La sua vita è un intreccio continuo di fantasia e realtà. La sua straordinaria immaginazione le permette di vivere con la sua penna e la lettura altri mondi, altre vite.
Ecco perché resta affascinata dal romanzo epistolare di Papà Gambalunga, perché l'amore tra i due protagonisti Judy e Jervis non è raccontato ma va IMMAGINATO. Anche lei avrebbe voluto sapere di più, come racconta a Judy, ma il mistero della scrittura epistolare permette di volare con la fantasia e rende il romanzo ancora più magico e lo veste di immortalità.
Lei stessa usa questa tecnica di scrittura per il suo epilogo epistolare per Candy e Albert...e lo confida a Judy...
Sarà il lettore ad immaginare cosa succede e sarà successo dopo.
Come un regista sarà lui stesso ad immaginare la sceneggiatura.
La sua mente sarà una macchina da cinepresa che riprende ogni fotogramma immaginato.
Come un regista sarà lui stesso ad immaginare la sceneggiatura.
La sua mente sarà una macchina da cinepresa che riprende ogni fotogramma immaginato.
Che potere immenso ha la scrittura, soprattutto quella epistolare...!!
Come Candy, alla fine, chiude la sua ultima lettera manifestando tutto l'amore e la gratitudine per la sua autrice preferita la Webster visto che i suoi personaggi Candy e Albert hanno preso vita per mezzo suo ed è tanto elettrizzata da non poter dormire la notte perché ha raggiunto una felicità piena per il suo lavoro di scrittrice che le ha dato il successo planetario.
Candy nei confronti di Albert si sente riconoscente per tutto quello che ha fatto nella sua vita, Nagita, allo stesso modo, sente di essere riconoscente e immensamente grata nei confronti di Judy e della scrittrice Jean Webster per i fili misteriosi cui è legata e ciò che hanno permesso di creare nella sua vita.
Il tema del destino, e dei fili invisibili, tanto caro all'autrice Keiko Nagita Nagita, viene citato e sempre evidenziato.
Senza questo legame non avremmo mai avuto Candy Candy , la sua creatura, e non avremmo mai potuto sognare da bambine guardando le sue avventure con l'anime giapponese e il manga grazie anche all'arte mangaka di Yumiko Igarashi.
Il tema del destino, e dei fili invisibili, tanto caro all'autrice Keiko Nagita Nagita, viene citato e sempre evidenziato.
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Jean Webster (1876- 1916) |
Senza questo legame non avremmo mai avuto Candy Candy , la sua creatura, e non avremmo mai potuto sognare da bambine guardando le sue avventure con l'anime giapponese e il manga grazie anche all'arte mangaka di Yumiko Igarashi.
[...] Sapete, Papà, penso che la qualità più importante che ogni persona dovrebbe avere sia l’immaginazione. Rende le persone capaci di mettersi nei panni degli altri. Le rende gentili ed empatiche e comprensive. Dovrebbe essere coltivata nei bambini. Ma l’Istituto John Grier sradicava immediatamente il più piccolo scintillio che appariva. Il dovere era l’unica qualità che era incoraggiata. Non penso che i bambini debbano conoscere il significato di quella parola; è odiosa, detestabile. Dovrebbero fare tutto a partire dall’amore.
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Papà Gambalunga di Jean Webster, a cura di Enrico De Luca (traduttori: Enrico De Luca e Miriam Chiaromonte).
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Papà Gambalunga di Jean Webster, a cura di Enrico De Luca (traduttori: Enrico De Luca e Miriam Chiaromonte).
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