La vita è un racconto

venerdì 21 ottobre 2022

🌹LA ROSA DOLCE CANDY🌹

 

Un messaggio di speranza

Anthony osservò la ragazza mentre gli illustrava, senza vergogna la sua nuova casa. Cos'era quella sensazione che gli cresceva dentro? Era la prima volta che gli capitava qualcosa di simile.

Non importa dove vive, è sempre se stessa. Non si lamenta mai, e vede sempre il lato buono di ogni cosa...

Non aveva conosciuto qualcuno come lei.
- Dimenticavo, ti ho portato un regalo - disse.
-Delle rose così belle... per me? -
Candy prese il vaso contenente i fiori rosa pallido con il cuore che le batteva forte.
- Sai, era da un po' che pensavo come avrei chiamato questa nuova rosa, ma alla fine ho trovato il nome giusto -, disse piano Anthony
- E come le hai chiamate, Anthony?
- Dolce Candy... - mormorò.
Poi si voltò imbarazzato a guardarla.

Dolce Candy...

In quel momento, fu come se nel cuore di Candy si fosse aperto un bocciolo scarlatto.
I due restarono a fissarsi in silenzio, persi nello sguardo luminoso dell'altro.

🌹🌹🌹🌹🌹🌹🌹🌹🌹🌹🌹

💞Da Candy Final Story edizione italiana Kappalab volume unico pag. 95💗



La penna di Nagita


"Vorrei lanciare a ognuno di voi, con immensa riconoscenza, una rosa Dolce Candy!

OH, Miss Pony, è proprio vero che non possiamo sapere cosa ci aspetta dietro l'angolo. Se procediamo sulla nostra strada con coraggio e senza paura, però, può attenderci una gioia immensa, proprio come quella che provo in questo momento."


Keiko Nagita

Dalla postfazione  al romanzo Candy Final Story
edizione italiana Kappalab 2020

Il tempo che passa è crudele e al tempo stesso meraviglioso....

 Poiché nella rugiada delle piccole cose il cuore trova il suo mattino e si rinfresca
Khalil Gibran



"Che cosa mi porterà l'alba, avvolta nella luce bianca?... Qualunque destino mi attende.. M'impegneró a seguire la mia strada, lo farò col sorriso!"

Candy nella sua unica lettera ad Antony pag. 489 Final Story ed. Italiana Kappalab


Queste stesse parole le rivolge al suo Bert nella sua lettera che è una dichiarazione d'amore.
Candy usa il plurale...Candy parla del loro futuro insieme come coppia... Una sottigliezza che molti non hanno colto!

Dice:" Il tempo che passa è crudele e al tempo stesso meraviglioso. Non so quale destino attende il NOSTRO MONDO, ma sono convinta che i ricordi belli vivano nel NOSTRO cuore, e che siano loro a darci il coraggio per affrontare le avversità..."


Queste parole le usa la stessa Nagita per parlare della stesura del romanzo e delle difficoltà incontrate.
Racconta:" In quel momento di difficoltà le apparsa Candy ormai cresciuta, sorridendo mi ha portato nel suo elegante salotto in cui è appeso il guardo di Slim...
Lei le dice:"Il passato è qualcosa di doloroso e al tempo stesso magnifico, non credi?" Con queste parole gentili, ho riscritto il romanzo assieme alla mia protagonista, ricordando con nostalgia il tempo trascorso. "pag. 495


Tutto il romanzo e la postfazione di Nagita è un continuo richiamare la coppia Candy - Albert dietro cui c'è l'autrice stessa legata a questi personaggi in un filo invisibile di un passato doloroso e magnifico a causa delle diatribe legali.

Successo, gloria e dolore...Come in un dramma teatrale...

Il romanzo Final Story è la catarsi di Nagita che libera i personaggi dalle immagini per rendere finalmente questa opera SOLO TUTTA SUA.

In questo passato nostalgico, Terence è solo un ricordo, perché lei voleva far calare completamente il sipario su questo personaggio, visto che il manga, il mondo delle immagini, lo aveva idealizzato facendo sfigurare la sua stessa opera e opprimendo la stessa autrice di sofferenza.
Terence era una sua creatura che le aveva dato successo e dolore. Lei ha costruito questo personaggio per separarlo da Candy per un capriccio del destino per evidenziare che la Vita a volte è crudele ma meravigliosa.

Un messaggio che non è stato accettato dal suo pubblico. Nonostante la sua profondità.

Solo un cuore piccolo come quello di un bambino sa cogliere la profondità di queste cose e Candy incarna quel bambino che vive in noi, che gioca e affronta tutto con il sorriso!

"L'essenziale è invisibile agli occhi. Non si vede bene che con il cuore."
Dal Piccolo Principe

Candy Final Story e La Piccola Principessa

Ci sono tante analogie tra questi due romanzi di formazione riguardo le protagoniste: Candy White e Sara Crewe.


La storia di Candy, prima manga, poi romanzo è come una mastriosca; per abilità e ampia cultura di Nagita riguardo letteratura straniera occidentale per ragazzi è riuscita ad incastrare in Candy le qualità e caratteristiche, anche se gli intrecci sono diversi, di tante altre eroine di altri autori. È una vera fusioni di personaggi, autori e vita reale. La capacità immaginativa di Nagita è elevatissima tanto da attingere anche dagli scrittori che lei ama trasferendo tutto nella sua vita spirituale, intima. Ciò per lei sarà uno sprono per superare i dolori vissuti e a realizzare la sua vocazione di scrittrice.

Candy è orfana dalla nascita e vive in un orfanotrofio e non cpnosce l'agio e la ricchezza. Sarà adottata da un misterioso benefattore che sarà il suo tutore legale realizzando il suo sogno di appartenere ad una ricca famiglia, come era accaduto ad Annie la sua migliore amica. Candy, da dama di compagnia dei figli Lagan, diventa una cameriera costretta a vivere nella stalla. Sarà poi accusata di essere una ladra e spedita in Messico. Tutto questo non accade per l'intervento di un misterioso , appunto, benefattore.


Sara Crewe è benestante dalla nascita e conosce l'indigenza e la povertà per disgrazia causata dalla morte del padre. Da ricca e prestigiosa allieva modello, diventa una sguattera una serva come Becky.
Entrambe però vivono la loro vita mettendo al primo posto valori nobili, quali la bontà, la generosità e la gentilezza, che permetteranno loro di essere sempre vittoriose anche anche nelle circostanze più umilianti e nelle prove più dure della vita.
Saranno sempre e per sempre delle " principesse" nel cuore. Questa è la grandezza di Candy e Sara che le rende intramontabili.
Possiamo notare il confronto sia nei romanzi con i frammenti letterari che posterò sotto⬇️⬇️⬇️ 



- Oh, Becky, quando ti dicevo che siamo uguali...soltanto due bambine...Vedi che avevo ragione? Ora non c'è più differenza fra noi due, non sono più una principessa. Becky s avvivinò, poi si inginocchiò davanti a lei, piangendo addolorata. - Sì che lo è, signorina!- esclamò con voce rotta. -Qualunque cosa le succeda, lei sarà sempre una principessa, sempre! .
La piccola principessa 
di Frances Hodgson Burnett pag.73 ed. Einaudi
Sara sarebbe stata un'"allieva interna" e avrebbe goduto di privi particolari rispetto alle sue compagne:una camera e un salottino tutti per sé, un Pony, una carrozza e una domestica a completa disposizione, che avrebbe preso il posto della balia Indiana.
 La piccola principessa
Di Frances Hodgson Burnett
Pag. 10 ed. Italiana Einaudi.
Passarono il tempo girando per i negozi e fecero molti acquisti. Voleva che la sua piccina avesse tutto ciò che le piaceva :abiti di velluto guarniti di costosa, pelliccia, vestitini di pizzo e completamente ricamati cappelli con grandi e vaporose piume di struzzo, mantelli e manicotti di ermellino, scatole di guanti, calze di seta in quanto tali che le commesse sussurravano che quella strana bimbetta doveva essere una principessa straniera, forse figlia di un ragià indiano.
Da La piccola principessa
Di Frances Hodgson Burnett
Pag 11 edizione Einaudi.
- Io... Ho sempre immaginato di essere una principessa, - spiegò a voce bassa, - anche quando avevo freddo o fame.
Da La piccola principessa
Di Frances Hodgson Burnett
Pag 190 edizione Einaudi



A Candy sembrava fluttuare in un sogno.
- Figlia adottiva degli Ardlay... Anche quando ho capito che diceva la verità, non riuscivo a crederci.
A quanto le avevano detto, l'ampia camera che le era stata riservata era, dopo quella della prozia Elroy, la stanza più sfarzosa della villa. Ad attenderla aveva trovato un soffice tappeto bordeaux, pesanti tende dello stesso colore, mobili dalle gambe arcuate e perfino un letto a baldacchino. Nemmeno Eliza ne aveva uno.
Lui mi ha salvata. Essere adottata è sempre stato il mio sogno, fin da quando stavo alla casa di Pony, ma nessuno mi ha voluta. - disse Candy piena di gratitudine, con gli occhi che gli brillavano. Mi sono svegliata tardi e non ho pulito la stalla!
Si alzò di soprassalto, ma poi si mise a ridere : non si trovava più nella stalla dei Lagan.
Adesso sono Candice White Ardlay.
Aprì l'armadio. Estasiata, rimase un attimo senza fiato. - Quanti vestiti... NEMMENO Eliza ne ha così tanti!
Le giornate di Candy era scandite dalle lezioni speciali per diventare una "vera signorina". Voglio che un giorno, quando incontrerò lo zio William, lui possa essere orgoglioso di me... E poi voleva diventare una signorina degna di Anthony. Arrossì imbarazzata.
- Proprio come pensavo. Sei più carina quando ridi che quando piangi. (Principe della collina) pag 27
La Signora Rosemary ha detto loro che la felicità non dipende dai soldi o dal prestigio sociale, ma dalla possibilità di vivere con la persona che si ama. Se erano decisi a impedirglielo, era pronta a rinnegare in qualsiasi momento il cognome degli Ardlay. (pag. 488)
Non so perché, ma qualunque destino mi attenda, io sono ansiosa di affrontarlo. Per questo m'impegneró a seguire la mia strada e, come ti ho promesso, lo farò con il sorriso!
Da Candy Final Story 
edizione italiana Kappalab 
pag. 27 148 149 150 151 152 156 488 489

Conclusione
Come potete notare alla fine "anohito", la persona amata da Candy, è un dettaglio , ciò che conta è il raggiungimento della felicità attraverso valori nobili, quali la bontà, la generosità e la gentilezza. Quindi la felicità si trova amando se stessi, amando gli altri e le persone che ci sono care legate dal destino o nella visione cristiana dalla Divina Provvidenza , anche attraverso l'amato del cuore "anohito", il "principe" che ruba il cuore della principessa.
Perchè in tutte le fiabe , come era solita immaginarle e raccontarle Sara Crewe, c'è sempre un lieto fine...
E questa dote particolare del racconto e dell'immaginazione sarà la salvezza di Sara , ciò che la renderà forte come un diamante, lei denominata la principessa dei diamanti, diventa il diamante più puro e brillante ...❤❤
... E non vi ricorda qualcuno che ha fatto dell'immaginazione la sua catarsi, la sua speranza per affrontare il domani ??
Sii...Nagita ...
Keiko Nagita...






Keiko Nagita e Frances Hodgson Burnett


Keiko Nagita 


Il manga di Candy era destinato a un pubblico molto giovane e doveva pertanto rispettare numerose regole. Finché la storia fosse rimasta solamente in quella forma (manga), ero certa che non avrei avuto occasione di modificarne il contenuto. Tuttavia, gli anni sono passati, e inaspettatamente si è presentata l'opportunità di riproporre un nuovo romanzo. Questo romanzo mi ha permesso di riportare Candy a nuova vita, liberandola dal vincolo che la legava al fumetto. Se avessi messo tutto sulla carta, però, la storia sarebbe stata interminabile... Per questo ho deciso di mantenere una forma meno dettagliata.(narrazione epistolare) Il mondo della narrazione non ha limiti. Si può espandere oltre ogni confine e le sue possibilità sono infinite. 

Keiko Nagita 
Dalla prefazione alla edizione italiana Kappalab 
Candy Candy il romanzo completo 2014 / 2020 



Tutta la storia. 

 
Frances Hodgson Burnett

 Le storie sono un po' come le lettere.
 Dopo avere scritto una lettera, quante volte si pensa:<< Ah, perché non ho detto questa cosa? >>

Scrivendo un libro, si ricorda ciò che si ricorda in quel momento, se si dovesse narrare tutto quello che è davvero successo, non si arriverebbe mai alla fine. Frale righe di una storia c'è sempre un'altra storia, che non è mai stata ascoltata e può solo essere indovinata da chi ha abbastanza intuizioni per farlo.

Frances Hodgson Burnett 
Dalla sua prefazione al romanzo 
La Piccola Principessa

Candy Final Story e Jane Eyre: approfondimenti

Leggo nel web delle analisi intertestuali che mettono a confronto la struttura del romanzo Final Story di Nagita in relazione a Jane Eyre di Bronte.

Si tratta di analisi veramente scorrette che non ne evidenziano la vera anologia. Le trame sono anzitutto diverse.

Nagita è riuscita sapientemente a riportare nella sua opera solo delle tecniche di scrittura dalla Bronte per dare maggiore corpo alla seconda e terza parte del suo romanzo, soprattutto le terza che contiene le lettere, usando dei capitoli extra dove usa l'io narrante come fa la Bronte in Jane Eyre e quindi racconta in retrospezione attraverso Candy adulta i fatti della sua storia facendo trasparire tutta la drammaticità degli eventi, come si può notare nel capitolo che riguarda la morte di Antony e la separazione da Terence a New York.In Jane Eyre la moglie Bertha pazza rappresenta l'ostacolo alla felicità completa di Jane con il suo padrone ROCHESTER cui lei stessa rinuncia per forte dovere e senso morale, dal momento che aveva una fede viva in Dio per l'educazione cristiana-religiosa ricevuta quando era in istituto. Ostacolo che viene eliminato dalla stessa morte suicida della moglie di Rochester.In Candy Final Story la morte di Susanna non è l'ostacolo per la felicità di Candy.

Candy ha imparato a fidarsi del destino che le traccia la strada e ad avere fiducia nel domani, non guarda più indietro ma avanti, il suo sguardo è proiettato verso il futuro.

La personalità di Candy, costruita da Nagita,è quella di una giovane donna, volitiva, indipendente che a piccoli passi fa esperienza della vita e non va indietro nelle sue scelte. Lei non aspetta per anni il ritorno di Terence. Cresce, matura; nella lettera ad Antony dichiara che ha conosciuto un ragazzo ( bada non nomina nemmeno il suo nome perché è una stagione di vita conclusa per lei) che le ha fatto conoscere le varie sfaccettature dell'amore, di realtà ovvie come la morte di Antony che non riusciva ad accettare. Se fosse legata al presente con questa persona non parlerebbe in questo modo. Inoltre rammenta che aveva preso un abbaglio che per un attimo le era sembrato Antony, successivamente comprende che sono due persone diverse completamente. Ed è stata stregata, attratta solo per poco. Un amore forte bruciato subito dal destino, ma anche dalle differenti personalità di Candy e Terence.
Candy in cuore suo, dopo la tragedia di Susanna a NY, capisce che il suo destino non è con Terence, con grande sofferenza dice addio ad una stagione piacevole della sua vita. Lo stesso fa Terence ma lui proprio per la sua personalità fragile, turbolenta resta sempre fagocitato dagli drammaticità degli eventi della Vita, resta come l'Amleto nel dubbio se vivere o morire...

La lettera di Terence non alcuna risposta da parte di Candy in Final Story.

Inoltre Susanna non è un personaggio cattivo, diabolico come Iriza che progetta il male nei confronti di Candy; è una donna profondamente innamorata di Terence, gelosa e accecata dalla sua stessa gelosia, ma pronta a dare la vita per Terence. Candy lo ribadisce nel romanzo che Susanna non è una persona cattiva. Sono parole che Nagita usa attraverso Candy per caratterizzare la vera personalità di Susanna.

Susanna non è affatto l'ostacolo come tutti vogliono far credere.

Infine anche il tema della predestinazione tra anime gemelle nella fede cristiana, predestinazione tra Jane e Rochester il suo padrone, esiste nel romanzo della Bronte .Si nota alla fine del romanzo: il cugino St. Jhon di Jane , un pastore protestante, si invaghisce di lei e decide di sposarla e così andare in missione come sposi cristiani. Jane esita non sa che fare. Alla fine cede. Ma proprio nel momento in cui si cede alle lusinghe del cugino, durante un momento di preghiera, lei avverte la presenza del suo amato che la chiama...

Ecco il passaggio narrativo:
"Il cuore batteva a colpi affrettati, e io ne sentivo i battito. Improvvisamente si fermò, percosso da un'inesprimibile sensazione che mi attraversò dalla testa ai piedi.(...) Gli occhi e gli orecchi rimasero all'erta, e la carne fremette.
"Che cosa hai sentito ?Che cosa hai visto?", domandò Jhon. Non vedevo nulla ma sentivo una voce da qualche parte chiamare: "Jane , Jane, Jane!" e null'altro.(...)


L'AVEVO UDITA, MA NON POTEVO SAPERE DOVE E DA DOVE.

Ed era la voce di un essere umano, la voce nota, amata e che così bene ricordavo del signor Edward Rochester. Aveva un tono doloroso, qualcosa di soprannaturale e di urgente. "Vengo " gridai. Mi lanciai verso la porta.. Corsi fuori in giardino.
"Dove sei?" esclamai . "Dove sei" intesi...
"Questa non è illusione, nè magia, è opera della natura...

Mi staccai da St. John , che mi aveva seguita e voleva trattenermi. Era il mio momento...
GLI DISSI DI NON PORMI DOMANDE O FARMI OSSERVAZIONI. DOVEVO E VOLEVO RIMANERE SOLA.
Obbedì immediatamente. Salii in camera mia, caduta in ginocchio pregai a modo mio. Mi sentii vicinissima all'Essere Supremo e il mio animo si prostrò grato ai suoi piedi."


Nagita, diversamente da Bronte che è figlia di un pastore cristiano protestante, ha una cultura orientale, evidenzia la predestinazione tra due anime attraverso il legame che nasce i fili invisibili e misteriosi che uniscono Candy e Albert dall'inizio fino alla fine della storia. Nell'epilogo è spesso citato da Albert il tema del filo invisibile che lo lega a Candy .

Albert rappresenta l'amore totalizzante, del destino che in tutta la novella è pronto sempre a salvare Candy da ogni pericolo e avversità: quando cade nella cascata le salva la vita, diventa il suo tutore legale evitandole di andare in Messico e di essere sfruttata dalla famiglia Lagan, la aiuta a superare il lutto della morte di Antony e conquista finalmente il suo cuore quando è ormai una donna.

La struttura narrativa di Final Story è prettamente quella di Papà Gambalunga per via dell'agnizione finale, una struttura, quindi, circolare, come anche il genere di formazione ed epistolare.

Come in Judy inzia tutto con l'incontro con il suo Papà Gambalunga che proietta la sua ombra sulle pareti dell'istituto Jhon Grier mentre va via e a Judy resta solo questo ricordo e finisce con lo svelamento della vera identità di Jervis , allo stesso modo in Candy Final Story tutto inizia con il Principe della collina e finisce con la rivelazione di chi è questo misterioso personaggio, ossia Albert , William A. Ardlay.

Di Jane Eyre come potete notare possiede solo l'uso dell'io narrante nei capitoli extra e il percorso di crescita di Candy evidenziato a tappe, in stagioni di vita.

In Final Story, come spiega Nagita nella sua postfazione, gli elementi inediti, la lettera di Terence a Candy e la morte di Susanna sono inseriti come piccoli dettagli informativi che fanno parte dei ricordi di Candy, sono fatti già accaduti nel passato che non modificano più il presente della protagonista. L'epilogo infatti in forma epistolare, mi descrive i fatti conclusivi la scelta di Candy dopo aver conosciuto la vera identità del principe della Collina, l'evoluzione dei suoi sentimenti, e alla fine nel suo presente la gioia di vivere con la persona che ama, Albert, come aveva promesso ad Antony nella sua lettera che finalmente scrive nel suo cuore dopo il superamento del suo senso di colpa che vive e condivide con Albert. 

UNA NOTA DI NAGITA PRIMA DELLA PUBBLICAZIONE DI FINAL STORY IN GIAPPONE


IL CUORE DI KEIKO NAGITA

Keiko Nagita scrive il romanzo Final Story per sganciarlo dalle immagini, e anche per liberarsi del dolore che gli ha causato la diatriba legale con Igarashi per i copyright.

Mentre riscrive il ricordo del manga "evapora"... Candy come dice nella postfazione le appare e le dice:"il passato è qualcosa di doloroso e di magnifico, non è vero?".
L'autrice con Candy, il suo alter ego, rivive il passato, é la sua catarsi!
Infatti il romanzo è stato un Flashback, un viaggio nel passato nei ricordi. Dove Terence non esiste più, ma è evanescente come un ricordo. Evapora anche lui dalla scena.

Ecco perché Nagita sottolinea che questa versione potrebbe non piacere, non è una riscrittura per cambiare la storia e la struttura circolare della sceneggiatura manga, ma per rimarcare la proprietà dei diritti della sua opera. Lei è fedele al manga  nonostante le pressione ricevute per un finale alternativo con Terence, in perfetto stile giapponese non nomina il lui di Candy, lo cela ma lo rende visibile con la narrazione.

Terence non esiste nel presente di Candy, è il suo passato, relegato in un cofanetto portagioie e nel diario che mai riaprirà e che riconsegna ad Albert nell'epilogo...

Nagita rende viva Candy, la riconsegna al suo pubblico con la potenza della narrazione, il nuovo mondo di cui,appunto, parla; la priva di quelle immagini che sono state causa di dolore, ma la fiducia e la speranza nel domani e nel destino ha permesso una nuova stesura della storia, dando ai protagonisti, Candy e Albert, quell'epilogo inedito che non era presente nel manga. Facendo giustizia a se stessa e ai personaggi protagonisti, che lei ha tanto amato e che l'hanno aiutata da sempre nelle avversità, regala un sogno ai lettori, quello di rendere ancora una volta immortale la sua eroina.

Geniale.
Ecco il cuore di Keiko Nagita. 

Jane Eyre e Candy Candy Final Story: che cosa hanno in comune

 

Recentemente ho finito di leggere Jane Eyre di Charlotte Bronte. Originariamente pubblicato col titolo di Jane Eyre: An Autobiography, è uscito nel 1847 sotto lo pseudonimo di Currer Bell .


E’ uno dei romanzi cui Nagita ha trovato ispirazione per la sua sceneggiatura manga di Candy Candy e del romanzo Final Story.Mi ha colpito molto quanto l’autrice Nagita abbia preso anche da questo romanzo e come ne sia stata fortemente influenzata soprattutto per la riscrittura in versione romanzata della sua sceneggiatura manga.

Candy e Jane,orfane, come Cenerentola, sposano il loro “principe”che incontrano per caso. Candy, però, diversamente da Cenerentola non lascerà qualcosa per farsi riconoscere, sarà il suo “Principe della collina “ alias Albert-san a lasciare un oggetto che rappresenta il mistero di tutta la storia: la spilla del clan degli Ardlay.
Jane Eyre è una Cenerentola “sui genereris” ,né bella, né attraente, una semplice governante, sarà il suo carattere e la sua personalità indomita ad attirare l’attenzione del suo padrone. Non ci sarà niente di magico e fiabesco nell’incontro con il suo padrone Edward Rochester che poi sposerà. Anche in Jane Eyre il padrone possiede un mistero , la moglie Bertha ,pazza, sposata quindici anni prima e tenuta nascosta in una stanza di Thornfield Hall, stanza che è una vera e propria cella. Questo mistero che aleggia nella tenuta una volta scoperto, ribalta la storia e porterà Jane a fare una scelta morale e razionale. Vedremo nei prossimi post , quanto c'è di simile tra Jane e Candy ,scopriremo nel dettaglio le loro personalità.

Nel 1996 Franco Zeffirelli realizzerà un adattamento cinematografico del romanzo.
Nella serie animata giapponese Papà Gambalunga, la protagonista scrive un racconto per un concorso chiaramente ispirato alla storia di Jane Eyre, ricevendo una grossa delusione quando il professore le spiega che si tratta fondamentalmente di un plagio.

Sono entrambi dei romanzi di formazione che raccontano il processo di crescita di entrambe le protagoniste, con intrecci molto semplici. Jane Eyre è un autobiografia, infatti, la voce narrante è proprio della protagonista che ricostruisce i ricordi dall ‘inzio alla fine del romanzo. Nella riscrittura del romanzo Final Story anche Nagita racconta usando la voce narrante della Candy adulta. Ha un ruolo unificante l’utilizzo dell ‘io narrante perché permette , attraverso questi intercalari che sono definiti capitoli extra, di viaggiare nel tempo in avanti e indietro della storia di Candy svelando le emozioni e i sentimenti dei ricordi alla protagonista e ciò che rievocano . I suoi ricordi, soprattutto nella terza parte e nell’epilogo, sono rammentanti attraverso lettere e i ritagli di giornali custoditi in un portagioie che Candy conserva in un armadietto e che nostalgicamente riapre perché ha ricevuto una lettera che la mette a conoscenza delle condizioni di salute di Miss Pony.

Diversamente in Jane Eyre, la Bronte, attraverso il genere letterario dell’autobiografia, e la voce narrante in prima persona, rievoca si eventi ,persone ma crea un colloquio con il lettore molto ossessivo, fa commenti, si interroga ,suggerisce. Altrettanto ossessive e minuziose anche le descrizione dei luoghi e della psicologia dei personaggi. Tutto questo manca in Final Story perché l’autrice svincola il romanzo dal fumetto e dalle immagini e lei si sofferma poco sulle descrizioni dei personaggi, dei luoghi o sulla psicologia dei personaggi. Sarà il lettore a capire la personalità dei personaggi attraverso ciò che Candy racconta attraverso le lettere e la sua voce narrante.

Nagita si ispira molto al personaggio di Jane per la realizzazione del percorso di crescita di Candy. Come Jane, Candy subisce ogni sorta di umiliazioni e angherie da parte dei figli dei Lagan ,Eliza e Neal, e della loro madre Sarah Lagan. Anche i nomi di alcuni dei personaggi sono presi da questo romanzo. Sara Lagan ricorda proprio Sara Reed, la zia di Jane, non solo per il nome anche per l’odio gratuito che riversa su Candy per le sue umili origini e la condizione di orfana. Lo stesso vale per Eliza e Neal Lagan, che rammentano Eliza e il suo fratello John. I dispetti e le cattiverie gratuite di questi fratelli sono molto simili. Sia Candy che Jane sono personaggi di una bontà incredibile . Candy grazie ad Albert –zio William verrà pubblicamente scagionata dall’accusa di essere una ladra e il perdono di Candy sarà esplicito in una lettera che lei spedisce proprio alla signora Lagan. Jane, invece, sarà messa al corrente delle condizioni gravi di sua zia Sarah e in punto di morte la perdonerà di cuore e scoprirà di non essere povera ma l’unica erede del patrimonio di un suo zio. La zia aveva taciuto e nascosto questa verità perché nutriva un odio viscerale nei suoi confronti e non voleva che sua nipote si riscattasse e avesse un salto di qualità nella società. Per altri particolari e informazioni ve ne parlerò nei prossimo post.

Immagini: Credito agli autori.

COME IMMUNIZZARSI DALLE FAKE NEWS CHE CIRCOLANO NEL WEB SU FINAL STORY

Una lettrice di Final Story si racconta..

  Sempre più lettori ormai leggendo il romanzo Final Story riconoscono la fedeltà alla storia manga dell'autrice. Nonostante il web sia ...

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