Ci sono tante analogie tra questi due romanzi di formazione riguardo le protagoniste: Candy White e Sara Crewe.
La storia di Candy, prima manga, poi romanzo è come una mastriosca; per abilità e ampia cultura di Nagita riguardo letteratura straniera occidentale per ragazzi è riuscita ad incastrare in Candy le qualità e caratteristiche, anche se gli intrecci sono diversi, di tante altre eroine di altri autori. È una vera fusioni di personaggi, autori e vita reale. La capacità immaginativa di Nagita è elevatissima tanto da attingere anche dagli scrittori che lei ama trasferendo tutto nella sua vita spirituale, intima. Ciò per lei sarà uno sprono per superare i dolori vissuti e a realizzare la sua vocazione di scrittrice.

Sara Crewe è benestante dalla nascita e conosce l'indigenza e la povertà per disgrazia causata dalla morte del padre. Da ricca e prestigiosa allieva modello, diventa una sguattera una serva come Becky.
Entrambe però vivono la loro vita mettendo al primo posto valori nobili, quali la bontà, la generosità e la gentilezza, che permetteranno loro di essere sempre vittoriose anche anche nelle circostanze più umilianti e nelle prove più dure della vita.
Saranno sempre e per sempre delle " principesse" nel cuore. Questa è la grandezza di Candy e Sara che le rende intramontabili.
Possiamo notare il confronto sia nei romanzi con i frammenti letterari che posterò sotto




- Oh, Becky, quando ti dicevo che siamo uguali...soltanto due bambine...Vedi che avevo ragione? Ora non c'è più differenza fra noi due, non sono più una principessa. Becky s avvivinò, poi si inginocchiò davanti a lei, piangendo addolorata. - Sì che lo è, signorina!- esclamò con voce rotta. -Qualunque cosa le succeda, lei sarà sempre una principessa, sempre! .
La piccola principessa
di Frances Hodgson Burnett pag.73 ed. Einaudi
Sara sarebbe stata un'"allieva interna" e avrebbe goduto di privi particolari rispetto alle sue compagne:una camera e un salottino tutti per sé, un Pony, una carrozza e una domestica a completa disposizione, che avrebbe preso il posto della balia Indiana.
La piccola principessa
Di Frances Hodgson Burnett
Pag. 10 ed. Italiana Einaudi.
Passarono il tempo girando per i negozi e fecero molti acquisti. Voleva che la sua piccina avesse tutto ciò che le piaceva :abiti di velluto guarniti di costosa, pelliccia, vestitini di pizzo e completamente ricamati cappelli con grandi e vaporose piume di struzzo, mantelli e manicotti di ermellino, scatole di guanti, calze di seta in quanto tali che le commesse sussurravano che quella strana bimbetta doveva essere una principessa straniera, forse figlia di un ragià indiano.
Da La piccola principessa
Di Frances Hodgson Burnett
Pag 11 edizione Einaudi.
- Io... Ho sempre immaginato di essere una principessa, - spiegò a voce bassa, - anche quando avevo freddo o fame.
Da La piccola principessa
Di Frances Hodgson Burnett
Pag 190 edizione Einaudi
- Figlia adottiva degli Ardlay... Anche quando ho capito che diceva la verità, non riuscivo a crederci.
A quanto le avevano detto, l'ampia camera che le era stata riservata era, dopo quella della prozia Elroy, la stanza più sfarzosa della villa. Ad attenderla aveva trovato un soffice tappeto bordeaux, pesanti tende dello stesso colore, mobili dalle gambe arcuate e perfino un letto a baldacchino. Nemmeno Eliza ne aveva uno.
Lui mi ha salvata. Essere adottata è sempre stato il mio sogno, fin da quando stavo alla casa di Pony, ma nessuno mi ha voluta. - disse Candy piena di gratitudine, con gli occhi che gli brillavano. Mi sono svegliata tardi e non ho pulito la stalla!
Si alzò di soprassalto, ma poi si mise a ridere : non si trovava più nella stalla dei Lagan.
Adesso sono Candice White Ardlay.
Aprì l'armadio. Estasiata, rimase un attimo senza fiato. - Quanti vestiti... NEMMENO Eliza ne ha così tanti!
Le giornate di Candy era scandite dalle lezioni speciali per diventare una "vera signorina". Voglio che un giorno, quando incontrerò lo zio William, lui possa essere orgoglioso di me... E poi voleva diventare una signorina degna di Anthony. Arrossì imbarazzata.
- Proprio come pensavo. Sei più carina quando ridi che quando piangi. (Principe della collina) pag 27
La Signora Rosemary ha detto loro che la felicità non dipende dai soldi o dal prestigio sociale, ma dalla possibilità di vivere con la persona che si ama. Se erano decisi a impedirglielo, era pronta a rinnegare in qualsiasi momento il cognome degli Ardlay. (pag. 488)
Non so perché, ma qualunque destino mi attenda, io sono ansiosa di affrontarlo. Per questo m'impegneró a seguire la mia strada e, come ti ho promesso, lo farò con il sorriso!
Da Candy Final Story
edizione italiana Kappalab
pag. 27 148 149 150 151 152 156 488 489
Conclusione
Come potete notare alla fine "anohito", la persona amata da Candy, è un dettaglio , ciò che conta è il raggiungimento della felicità attraverso valori nobili, quali la bontà, la generosità e la gentilezza. Quindi la felicità si trova amando se stessi, amando gli altri e le persone che ci sono care legate dal destino o nella visione cristiana dalla Divina Provvidenza , anche attraverso l'amato del cuore "anohito", il "principe" che ruba il cuore della principessa.
Perchè in tutte le fiabe , come era solita immaginarle e raccontarle Sara Crewe, c'è sempre un lieto fine...
E questa dote particolare del racconto e dell'immaginazione sarà la salvezza di Sara , ciò che la renderà forte come un diamante, lei denominata la principessa dei diamanti, diventa il diamante più puro e brillante ...



... E non vi ricorda qualcuno che ha fatto dell'immaginazione la sua catarsi, la sua speranza per affrontare il domani ??
Sii...Nagita ...
Keiko Nagita...