LA STAGIONE DEI NARCISI: LA FAN FICTION CHE HA DATO ORIGINE ALLE TEORIE TERENCIANE...
Quando nel 2010 si diffuse la voce della pubblicazione del romanzo di Nagita (che non era stato ancora tradotto in nessuna lingua europea), cominciarono a trapelare dettagli come quello della morte di Susanna, insieme a particolari come i narcisi, il carillon etc... Da lì, un gruppo di fan di Terence ebbe l'idea di scrivere una fan fiction, immaginando come potesse essere andata la storia.
Tutto legittimo, per carità. Le fan chiarivano bene che quel lavoro era frutto dell'immaginazione e che quella fan fiction metteva insieme tanti spunti raccolti nel corso degli anni. Il tema è che questa fan fiction divenne notissima, indicizzata ovunque sul web, e finì per diventare una delle fonti principali per le teorie terenciane.
1) Tra queste, l'associazione dei narcisi a Terence per esempio.
2) Il fatto che Candy e Terence vivano in un cottage a Stratford on Avon (nel romanzo non è citato né un cottage né Stratford ma solo il fiume Avon).
3) La metafora del carillon di Stear che in realtà simboleggerebbe in cuore spezzato di Candy (nella fan fiction, Terence apre semplicemente il carillon che magicamente riprende a funzionare dopo anni di inattività).
4) La morte di Susanna che avverrebbe dopo otto anni dalla separazione a New York (una data che viene considerata praticamente certa da una parte di fandom terenciano).
5) Il fatto che Terence abbia vissuto quegli otto anni come una oppressione (cosa che non è assolutamente scritta nel romanzo, anzi dopo il ritorno di Terence da Rockstown ha grande successo come attore e resta accanto a Susanna fino alla fine).
6) Il fatto che Terence aspetti un anno e mezzo per scrivere a Candy (secondo loro dopo la morte di Susanna) perché doveva passare un periodo congruo di lutto.
Ci tenevamo a chiarire questo aspetto perché per molto tempo tanti hanno pensato che quello fosse un sequel ufficiale o, comunque, una fonte importante per l'interpretazione del romanzo.
Nulla di più sbagliato.
Se provate a leggerla, del resto, vi accorgerete che questa fan fiction è quanto di più lontano possa esistere dagli intenti di Nagita. A tratti, assume contorni da romanzo rosa/erotico e certamente non erano questi i contenuti che Nagita voleva trasmettere.
Qualcuno potrà obiettare che anche l'editore Arechi manga ha scelto i narcisi per simboleggiare Terence e che, durante la presentazione in Francia, Nagita, alla vista dei narcisi portati da una fan di Terence avrebbe urlato "Terry"!
Ora, io credo che, per comodità, l'editore Arechi abbia associato un fiore a ciascun amore di Candy o a ciascuna delle sue stagioni di vita. Ma in realtà anche la magnolia non è necessariamente associata ad Albert. Penso inoltre che, se Nagita ha davvero urlato "Terry", lo abbia fatto con la consapevolezza che in quel momento stava incontrando una fan di Terence e che i narcisi, nell'immaginario, erano stati associati a lui. Non ci vedo niente di strano. Nagita è sempre gentile nel rispondere alle domande, nell'accendere speranze e dare una parola di gioia ai suoi lettori.
Spesso l'anime di Candy Candy viene bistrattato, perché non è un prodotto nato dalla mente di Nagita e Igarashi. E, invece, credo proprio che l'anime comunichi un fatto fondamentale: è la rosa il fiore intorno al quale ruota la storia. La Magnolia non viene nemmeno citata, mentre Terence viene raffigurato con un giglio viola in bocca (mentre pensa), oppure associato a delle rose rosse che lancia alle sue fan. Stop.
La rosa era non solo un ricordo di Anthony, ma simboleggia la vita stessa o il destino se vogliamo. Una rosa è bellissima e sfavillante, ma ha in sé anche tante spine, che sono le sofferenze che costellano inevitabilmente la vita. Non a caso Anthony chiama la rosa più bella "dolce Candy". Un fiore che diventa metafora del destino stesso di Candy che riserva sofferenze ma dietro l'angolo sa attenderti con una luce abbagliante.
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