La vita è un racconto

lunedì 27 marzo 2023

Una lettrice di Final Story si racconta..

 



Sempre più lettori ormai leggendo il romanzo Final Story riconoscono la fedeltà alla storia manga dell'autrice. Nonostante il web sia infestato da distorsioni riguardo la lettura di questa novella , è sempre più chiaro il messaggio dell'autrice Nagita. 
Per questo motivo sono lieta di pubblicare nel mio blog la riflessione di una lettrice che gestisce una pagina Facebook Candy Candy e il suo mondo.

Così racconta:

"È la Candy adulta, la più che trentenne, ad affermare che quel giorno la sua vita cambiò.

Sappiamo bene che quella frase la dice guardando il quadro di Slim e che da lì inizia a raccontare la sua storia.

Sappiamo anche che nell'epilogo Albert, a sua volta, racconta a Candy che anche per lui avvenne lì in quel luogo e in quel momento la stessa cosa.
Arriva la postfazione e Nagita stessa guardando quel quadro e sentendo le parole di Candy decide di intraprendere la stesura del romanzo.
Un perfetto filo conduttore: Candy, Albert e Nagita, che fa risaltare i cambiamenti e con essi la forza intrinseca che hanno e anche la forza che hanno coloro che decidono di intraprenderli.
Legato al quadro, di grande importanza viene ad acquire quel "noi" scritto da Miss Pony.
È un noi che ha molto peso facendo emergere che all'interno di quel quadro sono presenti solo i soggetti attivi e non spettatori o visitatori di quel luogo come appunto è stato Terence quando ha deciso di fare visita all' orfanatrofio in cui è crescita Candy.
Il noi per Nagita parte da Slim passa da Miss Pony, Suor Lane, tanti orfani, ovviamente coinvolge in pieno Candy, Albert lo fa terminare con lei stessa.

Quel noi serve inoltre per far sì che Candy tenga il quadro e che da esso tragga coraggio.
Il coraggio lo approfondirò in seguito.
In questo post mi focalizzo su quel cambiamento che Candy ha riconosciuto esserci stato.
Non ci rivela quando si è resa conto del momento in cui è avvenuto.
Potrei supporre che moltissimo abbia influito in questa sua presa di coscienza leggere la lettera di Albert.

Certamente non se ne è resa conto all'età di sei anni che quello sarebbe stato il momento in cui la sua vita sarebbe cambiata completamente.
L'adozione di Annie è sì stata per lei un momento di grande dolore e anche mutamento, solo che l'aver conosciuto quel misterioso ragazzo quella sofferenza per la perdita di Annie si è calmata, ma di certo non aveva sentore di quello che le avrebbe portato il futuro.
Certamente non aveva la piena certezza che con quel ragazzo venuto da chi sa dove era iniziato un legame, meglio scrivere che non era consapevole che si era legata con un filo e a lui e che entrambi non avrebbero tagliato."

Potete leggere i commenti sottostanti al post e verificare come il solito gruppo di Terryfan con profili falsi interviene per scrivere riflessioni senza una logica e agire solo per parlare del loro idolo di carta temendo che non parlandone venga dimenticato!!!

COME IMMUNIZZARSI DALLE FAKE NEWS CHE CIRCOLANO NEL WEB SU FINAL STORY

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