La vita è un racconto

venerdì 21 ottobre 2022

UNA NOTA DI NAGITA PRIMA DELLA PUBBLICAZIONE DI FINAL STORY IN GIAPPONE


IL CUORE DI KEIKO NAGITA

Keiko Nagita scrive il romanzo Final Story per sganciarlo dalle immagini, e anche per liberarsi del dolore che gli ha causato la diatriba legale con Igarashi per i copyright.

Mentre riscrive il ricordo del manga "evapora"... Candy come dice nella postfazione le appare e le dice:"il passato è qualcosa di doloroso e di magnifico, non è vero?".
L'autrice con Candy, il suo alter ego, rivive il passato, é la sua catarsi!
Infatti il romanzo è stato un Flashback, un viaggio nel passato nei ricordi. Dove Terence non esiste più, ma è evanescente come un ricordo. Evapora anche lui dalla scena.

Ecco perché Nagita sottolinea che questa versione potrebbe non piacere, non è una riscrittura per cambiare la storia e la struttura circolare della sceneggiatura manga, ma per rimarcare la proprietà dei diritti della sua opera. Lei è fedele al manga  nonostante le pressione ricevute per un finale alternativo con Terence, in perfetto stile giapponese non nomina il lui di Candy, lo cela ma lo rende visibile con la narrazione.

Terence non esiste nel presente di Candy, è il suo passato, relegato in un cofanetto portagioie e nel diario che mai riaprirà e che riconsegna ad Albert nell'epilogo...

Nagita rende viva Candy, la riconsegna al suo pubblico con la potenza della narrazione, il nuovo mondo di cui,appunto, parla; la priva di quelle immagini che sono state causa di dolore, ma la fiducia e la speranza nel domani e nel destino ha permesso una nuova stesura della storia, dando ai protagonisti, Candy e Albert, quell'epilogo inedito che non era presente nel manga. Facendo giustizia a se stessa e ai personaggi protagonisti, che lei ha tanto amato e che l'hanno aiutata da sempre nelle avversità, regala un sogno ai lettori, quello di rendere ancora una volta immortale la sua eroina.

Geniale.
Ecco il cuore di Keiko Nagita. 

Jane Eyre e Candy Candy Final Story: che cosa hanno in comune

 

Recentemente ho finito di leggere Jane Eyre di Charlotte Bronte. Originariamente pubblicato col titolo di Jane Eyre: An Autobiography, è uscito nel 1847 sotto lo pseudonimo di Currer Bell .


E’ uno dei romanzi cui Nagita ha trovato ispirazione per la sua sceneggiatura manga di Candy Candy e del romanzo Final Story.Mi ha colpito molto quanto l’autrice Nagita abbia preso anche da questo romanzo e come ne sia stata fortemente influenzata soprattutto per la riscrittura in versione romanzata della sua sceneggiatura manga.

Candy e Jane,orfane, come Cenerentola, sposano il loro “principe”che incontrano per caso. Candy, però, diversamente da Cenerentola non lascerà qualcosa per farsi riconoscere, sarà il suo “Principe della collina “ alias Albert-san a lasciare un oggetto che rappresenta il mistero di tutta la storia: la spilla del clan degli Ardlay.
Jane Eyre è una Cenerentola “sui genereris” ,né bella, né attraente, una semplice governante, sarà il suo carattere e la sua personalità indomita ad attirare l’attenzione del suo padrone. Non ci sarà niente di magico e fiabesco nell’incontro con il suo padrone Edward Rochester che poi sposerà. Anche in Jane Eyre il padrone possiede un mistero , la moglie Bertha ,pazza, sposata quindici anni prima e tenuta nascosta in una stanza di Thornfield Hall, stanza che è una vera e propria cella. Questo mistero che aleggia nella tenuta una volta scoperto, ribalta la storia e porterà Jane a fare una scelta morale e razionale. Vedremo nei prossimi post , quanto c'è di simile tra Jane e Candy ,scopriremo nel dettaglio le loro personalità.

Nel 1996 Franco Zeffirelli realizzerà un adattamento cinematografico del romanzo.
Nella serie animata giapponese Papà Gambalunga, la protagonista scrive un racconto per un concorso chiaramente ispirato alla storia di Jane Eyre, ricevendo una grossa delusione quando il professore le spiega che si tratta fondamentalmente di un plagio.

Sono entrambi dei romanzi di formazione che raccontano il processo di crescita di entrambe le protagoniste, con intrecci molto semplici. Jane Eyre è un autobiografia, infatti, la voce narrante è proprio della protagonista che ricostruisce i ricordi dall ‘inzio alla fine del romanzo. Nella riscrittura del romanzo Final Story anche Nagita racconta usando la voce narrante della Candy adulta. Ha un ruolo unificante l’utilizzo dell ‘io narrante perché permette , attraverso questi intercalari che sono definiti capitoli extra, di viaggiare nel tempo in avanti e indietro della storia di Candy svelando le emozioni e i sentimenti dei ricordi alla protagonista e ciò che rievocano . I suoi ricordi, soprattutto nella terza parte e nell’epilogo, sono rammentanti attraverso lettere e i ritagli di giornali custoditi in un portagioie che Candy conserva in un armadietto e che nostalgicamente riapre perché ha ricevuto una lettera che la mette a conoscenza delle condizioni di salute di Miss Pony.

Diversamente in Jane Eyre, la Bronte, attraverso il genere letterario dell’autobiografia, e la voce narrante in prima persona, rievoca si eventi ,persone ma crea un colloquio con il lettore molto ossessivo, fa commenti, si interroga ,suggerisce. Altrettanto ossessive e minuziose anche le descrizione dei luoghi e della psicologia dei personaggi. Tutto questo manca in Final Story perché l’autrice svincola il romanzo dal fumetto e dalle immagini e lei si sofferma poco sulle descrizioni dei personaggi, dei luoghi o sulla psicologia dei personaggi. Sarà il lettore a capire la personalità dei personaggi attraverso ciò che Candy racconta attraverso le lettere e la sua voce narrante.

Nagita si ispira molto al personaggio di Jane per la realizzazione del percorso di crescita di Candy. Come Jane, Candy subisce ogni sorta di umiliazioni e angherie da parte dei figli dei Lagan ,Eliza e Neal, e della loro madre Sarah Lagan. Anche i nomi di alcuni dei personaggi sono presi da questo romanzo. Sara Lagan ricorda proprio Sara Reed, la zia di Jane, non solo per il nome anche per l’odio gratuito che riversa su Candy per le sue umili origini e la condizione di orfana. Lo stesso vale per Eliza e Neal Lagan, che rammentano Eliza e il suo fratello John. I dispetti e le cattiverie gratuite di questi fratelli sono molto simili. Sia Candy che Jane sono personaggi di una bontà incredibile . Candy grazie ad Albert –zio William verrà pubblicamente scagionata dall’accusa di essere una ladra e il perdono di Candy sarà esplicito in una lettera che lei spedisce proprio alla signora Lagan. Jane, invece, sarà messa al corrente delle condizioni gravi di sua zia Sarah e in punto di morte la perdonerà di cuore e scoprirà di non essere povera ma l’unica erede del patrimonio di un suo zio. La zia aveva taciuto e nascosto questa verità perché nutriva un odio viscerale nei suoi confronti e non voleva che sua nipote si riscattasse e avesse un salto di qualità nella società. Per altri particolari e informazioni ve ne parlerò nei prossimo post.

Immagini: Credito agli autori.

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