Candy Final Story: Il roseto di Candy nel Regno Unito

mercoledì 19 ottobre 2022

Il roseto di Candy nel Regno Unito

"Nel piccolo roseto, i boccioli stanno per aprirsi. È l'unica parte che non lascio alle cure del giardiniere e di cui mi occupo io stessa."

Dal romanzo Candy Final Story pag. 176

Candy come Rosemary, sorella di Albert e mamma di Anthony, continua una tradizione di famiglia. Le rose rappresentano gli Ardlay e nel Regno Unito Albert e Candy ricreano Lakewood; per avere un pezzo della loro vita sempre con loro.

Fanart splendida di Rosdiana Oktavia Zaini

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Analogie nel rapporto tra Judy e Jervis e Candy e Albert

L'amore tra Jervis e Judy non è raccontato nel romanzo;tutto viene svelato nelle ultime tre lettere. Il lettore intuisce dalle lettere di Judy che tra Jervis e Judy qualcosa sta cambiando; che Jervis non è solo un semplice amico. Judy non racconta quando nasce il loro innamoramento. Le lettere sono discrete, come quelle di Candy e Albert. In Final Story il lettore intuisce che Albert per Candy è qualcosa molto di più di un amico proprio nell'epilogo epistolare .Inoltre la stessa K.Nagita nella prefazione spagnola a Papà Gambalunga afferma che lei ha dovuto immaginare la storia d'amore tra Judy e Jervis e il loro innamoramento.

Cosa racconta Candy di Susanna Marlowe

"In quel periodo c'erano cose che Annie non sapeva, cose che riguardavano Susanna Marlowe. Io mi ero resa conto che quella ragazza amava Terry più della sua vita. Susanna non era una persona cattiva. Anch'io l'ho odiata. Mi sembrava incredibilmente scorretto che cercasse di tenere legato Terry con quei sotterfugi. In quella notte innevata Susanna ha persino tentato di gettarsi dal tetto dell'ospedale. Se non l'avessi fermata, l'avrebbe fatto di certo. In un attimo ho capito che era tutto perduto. È stato allora che ho preso la mia decisione :dovevo rinunciare a lui... Ho capito in un istante che nessuno di noi sarebbe mai stato felice." Da Candy Final Story

Papà Gambalunga

[...] Sapete, Papà, penso che la qualità più importante che ogni persona dovrebbe avere sia l’immaginazione. Rende le persone capaci di mettersi nei panni degli altri. Le rende gentili ed empatiche e comprensive. Dovrebbe essere coltivata nei bambini. Ma l’Istituto John Grier sradicava immediatamente il più piccolo scintillio che appariva. Il dovere era l’unica qualità che era incoraggiata. Non penso che i bambini debbano conoscere il significato di quella parola; è odiosa, detestabile. Dovrebbero fare tutto a partire dall’amore. . . Papà Gambalunga di Jean Webster, a cura di Enrico De Luca (traduttori: Enrico De Luca e Miriam Chiaromonte).